Quando il padre fa il procuratore del figlio calciatore i danni sono irreparabili!
Con la liberalizzazione dell’attività di procuratore sportivo i genitori e, comunque, i familiari in generale del calciatore devono iscriversi all’elenco dei procuratori presso la FIGC per rappresentare gli interessi del calciatore. Prima della riforma non era necessario. Si spiega perchè la moglie di Mauro Icardi, procuratrice del medesimo, sia regolarmente iscritta. Ma al di là delle argomentazioni regolamentari, sta di fatto che molti calciatori, soprattutto se giovani, affidano la loro carriera ai genitori e ai papà in particolare.
Ma attenzione cari ragazzi! I vostri papà vi vogliono un bene dell’anima, ma non possono fare anche i procuratori!
I genitori, anche se ex calciatori, saranno sempre di parte, non riusciranno quasi mai a essere obiettivi (anche se professano sempre il contrario), non hanno spesso conoscenze normative, si improvvisano agenti, ma agenti di fatto non sono. Non hanno esperienza, gestiscono solo un calciatore – il loro figlio – e, pertanto, rischiano davvero di fare danni irreparabili. Ad esempio, se gestiscono un giovane dilettante, magari non sanno neppure cos’è il 108 (consente lo svincolo per accordo a fine anno) o, ancora, non conoscono le norme sui trasferimenti, ecc. ecc.
E allora che si preparino anche loro! Info cliccando sotto (sulla foto):
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