Ecco il pensiero di Emiliano Mondonico sulla figura dell’osservatore di calcio!
Fonte: brano tratto dall’intervista a EMILIANO MONDONICO contenuta nel libro “I segreti dell’osservatore di calcio” (Mursia Editore) di Jean-Christophe Cataliotti
Parliamo ora dell’attività dell’osservatore, il tema di questo libro. Lei che cosa pensa di questo mestiere?
L’osservatore di calcio deve conoscere chi va ad osservare, deve vedere moltissimi calciatori perché solo attraverso la visione e il paragone può arrivare a capire chi è più bravo di un altro. Il più bravo non è quello che fa 50 palleggi e l’altro è più scarso perché ne fa solo 20. Non è così! Bisogna osservare attentamente, inserirsi nel contesto della categoria e paragonare un giocatore all’altro in continuazione. Solo paragonando le qualità tecniche, tattiche e caratteriali si può arrivare a sentenziare chi sia il migliore. Oggi quando mi capita di osservare dei bambini molto piccoli, non avendo dei termini di paragone perché non giro più tra i campi come una volta, non sono così certo che il loro valore sia assoluto. Ciò in quanto non ho la possibilità di paragonarli agli altri! Nelle selezioni si fanno arrivare tutti i calciatori già osservati e passati al setaccio; messi in campo, divisi in due squadre, la scelta sui migliori due o tre giovani calciatori sarà fatta paragonando questi ultimi agli altri.
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