Da Cagliari c’è chi si lamenta: “Barella è un grande di cui si parla troppo poco!”
Fonte: “Lettere a un procuratore”. Editoriale su www.calciomercato.com
Gentile Procuratore,
sono un tifoso del Cagliari e del bel gioco, ma sono anche un attento critico calcistico. Quello che voglio segnalare è che si parla, a mio avviso, troppo poco di un calciatore cagliaritano di nome Nicolò Barella, classe 1997. Domenica ha segnato e quasi vorrebbero togliergli anche la paternità del gol e comunque in generale penso che sia un calciatore sottovalutato soprattutto dai giornalisti che spendono belle parole solo per i “giganti” (in termini proprio di centimetri) del calcio. Nicolò, alto solo un metro e 72, probabilmente non attira l’attenzione di nessuno. Il calcio di oggi è muscolare e non c’è spazio per i piccoli talenti. Quando giocava nei settori giovanili nessuno credeva in lui perché ritenuto troppo basso, ma mi sembra che anche adesso non sia proprio così considerato. Riccardo ’68
Gentile Riccardo,
sono costretto a doverti smentire punto su punto.
1) La Lega Calcio ha assegnato il gol a Barella. Quindi il gol ufficialmente è del tuo amato calciatore!
2) I giornalisti stanno dedicando grande attenzione alle gesta di questo giovane calciatore, senza menzionare come dato negativo la sua altezza.
3) I “bassi” del calcio come Messi o, per stare in Italia, come Insigne non mi pare che non siano riusciti a trovare spazio nel calcio di questi ultimi anni.
4) Quanto alla da te denunciata poca attenzione durante gli anni delle giovanili, ricordo che Nicolò Barella è stato un calciatore delle nazionali uder 15, 16, 17, 18, 19, 20 e oggi anche dell’under 21. Mi pare pertanto che sia sempre stato considerato!
Concludo con una annotazione personale. Vidi giocare Nicolò a Modena circa 4 anni fa in una partita giocata dal Cagliari contro il Modena. Mi segnai quel calciatore sulla distinta con vari punti esclamativi, avendo scorto in lui il possesso di una qualità importante, ovvero quella dei tempi di gioco. Mi colpì perché capace di trasmettere il pallone sempre con i tempi giusti e di farsi trovare al momento giusto. Qualità fondamentali per diventare un campione, perché proprio come affermò il grande Johan Cruijff “il calcio è uno sport che si gioca col cervello. Devi essere al posto giusto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi”.
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